Controllo popolazione del Colombo di città

L’aumento esponenziale del Colombo di città (Columba livia forma domestica) si è avuto a partire dal secondo dopoguerra come diretta conseguenza dell’espansione urbanistica e delle trasformazioni socio-economiche. In alcune città europee (Londra, Vienna) è stato documentato un incremento demografico della popolazione di Colombo di città fino a 12 volte, causato dal cibo fornito dall’uomo, dalla domesticità del colombo e dalla sua alta prolificità.

I rischi di un’elevata popolazione in ambito urbano/suburbano sono legati ai danni al patrimonio monumentale/architettonico, ai danni in ambito agricolo e alla possibile veicolazione di numerose patologie. Tra i problemi sanitari vi sono anche quelli legati alla presenza della zecca “Argas reflexus”, che può provocare reazioni allergiche nell’uomo.

Azimut S.p.A., in adempimento al Piano provinciale “Piano di controllo quinquennale di controllo delle popolazioni di Colombo 2018-2022” e in stretta collaborazione con tecnici Ornitologi, Medici Veterinari, AUSL e Università degli Studi di Bologna, effettua piani di monitoraggio della popolazione colombofila e azioni di contenimento ove la densità, come indicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), superi la soglia di 300-400 individui/Kmq.

Azimut S.p.A. sta inoltre attuando un piano sperimentale per favorire l’incremento spontaneo del Falco pellegrino (Falco peregrinus), predatore naturale del Colombo di città, installando specifici nidi artificiali su strutture idonee per altezza, dominanza sul territorio circostante e localizzazione. Il fine è quello di aumentare, nelle aree a maggior densità di colombi, la disponibilità di siti riproduttivi per il loro antagonista naturale ottenendo, in affiancamento alle altre azioni di controllo, una riduzione numerica degli individui in maniera del tutto ecologica.

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