CAMERA MORTUARIA DI RAVENNA - Precisazione in merito ad alcune note di stampa pubblicate in data 17.08.2021

Sono apparsi ieri 17.08.2021 su diverse testate internet articoli - con titoli di forte impatto mediatico - che hanno riferito di una spiacevole situazione che si sarebbe creata in camera mortuaria nella prima mattinata di lunedì 16.08.2021.

Si fa specifico riferimento al comportamento rumoroso dei familiari dei defunti che avrebbe reso difficoltoso pregare ad alcune suore carmelitane che vegliavano il parente di una di esse (“un piccolo gruppo tra cui alcune suore, recitavano il rosario accanto al padre deceduto di una di queste, intercalato, da brevi note musicali di preghiera. Ma era talmente difficoltoso pregare sul famigliare della suora tanto era elevato questo vociferare nell’ambiente.”).Si riferisce che in questo contesto “un addetto del personale di servizio si è avvicinato alle suore invitandole in malo modo a sospendere immediatamente la recita delle preghiere poiché, a suo dire, avrebbero potuto disturbare le altre persone presenti.”
Negli articoli si definisce “inaccettabile l’atteggiamento adottato dal personale di servizio che ha dimostrato una palese intolleranza religiosa e la soppressione di una libertà fondamentale, che è quello del diritto di pregare.” Segue l’esplicito richiamo all’ art. 12 della Costituzione sulla libertà di culto.

Vogliamo da subito evidenziare che non risulta in alcun modo essere stato impedito di pregare ed anzi risulta che la preghiera sia continuata fino a quando il gruppo abbia voluto. Si tratta di affermazione incontestabile dato che negli stessi articoli non si afferma in alcun modo  che gli addetti di Azimut S.p.a. abbiano impedito la continuazione della preghiera.

Riteniamo quindi che nessuna violazione della libertà di culto sia stata perpetrata.

Gli addetti alla Camera Mortuaria non svolgono la loro attività nelle camere ardenti, ma di norma in aree diverse e fisicamente separate. Non sono presenti nei camerini se non saltuariamente. Nel luogo del resto sono presenti cartelli che rammentano ai visitatori di mantenere un comportamento consono al luogo, fermo restando che si tratta comunque in primis di educazione e senso civico dei singoli individui.  

Nel caso specifico il personale aziendale ha dichiarato di avere visto del fumo ed un forte odore di incenso provenire dall’area dei camerini. Intervenuti per verificare la presenza di un possibile incendio, hanno appurato che alcune suore stavano effettuando un rito di preghiera durante la veglia di un defunto parente di una di esse.
Poco dopo le suore hanno intonato un canto. Una nostra dipendente si è avvicinata ed ha proposto l’utilizzo della Chiesa che era disponibile fino a sera, individuando così un ambiente in cui il rito potesse svolgersi in modo indisturbato. L’addetto ovviamente avrebbe curato di persona il trasferimento.

Non solo l’addetta non ha quindi impedito la continuazione della preghiera, ma ha offerto di potere svolgere il rito in un luogo più appartato per lungo tempo (di fatto fino a sera). In tal modo non sarebbe stato infatti arrecato alcun disturbo alla preghiera da parte delle persone che vegliavano gli altri defunti. Le suore ed i familiari del defunto non hanno ritenuto di lasciare il camerino, per cui la nostra addetta ha evidenziato unicamente al gruppo di proseguire possibilmente con toni bassi, dovendo considerare ugualmente per converso la presenza nel luogo di familiari di altri defunti.

Nella mattinata odierna l’Amministratore Delegato di Azimut S.p.a. ha contattato la Vice Direttrice del Convento delle Suore Carmelitane, al fine di chiarire direttamente l’accaduto.
Familiari di un altro defunto avrebbero espresso qualche lamentela, a quel che sembra alla presenza della nostra dipendente e del gruppo. E’ stato riferito che la nostra dipendente si sarebbe rivolta alle suore dicendo che, se si fosse saputo, si sarebbe potuto nel caso allestire l’adiacente chiesa in cui il gruppo avrebbe potuto pregare indisturbato.

E’ possibile che le parole ed i toni utilizzati dalla nostra dipendente nello specifico contesto possano essere stati fraintesi, dovendo tuttavia ritenere pacificamente la buona fede di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti compresa la collaborazione della nostra dipendente. La suora ha del resto confermato che successivamente l’addetta era tornata da lì a poco, dicendo che aveva verificato effettivamente che la Chiesa era libera e che quindi, se volevano, potevano spostarsi e rimanere fino a sera. La suora ha detto di avere declinato l’invito per non volere disturbare e perché comunque da lì a non molto avrebbero comunque terminato il rito di preghiera.

Il contatto telefonico ha confermato sostanzialmente la ricostruzione sopra riportata che avevamo appurato da istruttoria interna, emergendo un possibile fraintendimento e risultando quindi chiarita la buona fede di tutti gli interessati. L’Amministratore Delegato ha ritenuto in ogni caso di doversi scusare a prescindere, volendo marcare il massimo rispetto nei confronti delle religiose da parte della società.

Le affermazioni riportate negli articoli di stampa nei confronti della nostra dipendente - ed indirettamente quindi nei confronti della società - appaiono quindi perlomeno ingenerose. Dobbiamo ritenere quindi che a loro volta siano state frutto anch’esse di un fraintendimento.

Azimut S.p.a. valuta in continuo l’adeguatezza del comportamento dei propri dipendenti impegnandosi a formare nello specifico il personale di camera mortuaria al massimo rispetto nei confronti di ogni tipo di culto, dei familiari provati dalla criticità del momento e dei defunti.
L’impegno a formare il personale e quindi la sua piena consapevolezza dei comportamenti da adottare implica di conseguenza l’adozione delle previste sanzioni disciplinari qualora tali comportamenti siano difformi dalle direttive e dal Codice Etico e di Comportamento aziendale. Nel caso specifico, per quanto detto, non riteniamo che debba essere riconosciuto un comportamento da censurare.

Azimut S.p.a., per scelta aziendale, di norma non diffonde pubblicamente (quotidiani, testate internet, ecc.) note di risposta allorchè ci siano prese di posizione nei confronti della società. E non intende in alcun modo farlo anche in questa occasione. Del resto Azimut S.p.a. è a tutti i livelli una struttura esclusivamente tecnica e non politica, per cui non può che esprimersi sul piano tecnico gestionale. Di norma quindi la società inserisce unicamente una nota sul proprio sito, nota destinata esplicitamente ai dipendenti ritenendo doveroso che gli stessi abbiano conoscenza delle valutazioni di tali situazioni da parte dell’azienda.

L’Amministratore Delegato

   Ing. Stefano Di Stefano

Ravenna, lì 18.08.2021.

AZIMUT S.p.A.

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